di fabio giuliani

Era il 1995, Seven e I soliti sospetti, al cinema si sfidavano a colpi di statuette d’oro, Vasco Rossi portava in tour, Gli spari sopra e il Napoli cominciava il suo lento declino dopo i fasti del Pibe de oro, con zio Vuja che ce la metteva tutta.
Nasceva Libera, una straordinaria intuizione di don Luigi Ciotti, ed in Campania, Geppino Fiorenza incontrava le varie realtà in una stanzetta fumosa, a causa dell’irrinunciabile sigaro, alla Filcams-CGIL. La guiderà per venti anni l’associazione insieme all’inseparabile compagno di viaggio don Tonino Palmese.
Per la verità ci accompagnano ancora nel camminare silenziosamente lungo sentieri di liberazione e cambiamenti. Nel costruire quotidianamente comunità, con orefice pazienza perché stare insieme è la nostra storia sin dalla nascita. Lungo questi sentieri abbiamo camminato e continuiamo a farlo con tante e tanti compagni di viaggio, con i familiari delle vittime innocenti che da sempre rappresentano la nostra bussola. Ricercatori di utopia, ricercatori di orizzonte di senso, ogni giorno, praticando il sogno del riutilizzo sociale dei beni confiscati che liberano i nostri territori e costruiscono comunità. Ma l’orizzonte è anche il margine, il margine che vogliamo abitare, stando dalla parte degli emarginati, degli“ultimi”: gli immigrati, i poveri, le prostitute, i tossici, i disoccupati e gli inoccupati, i precari quindi degli uomini e delle donne che possono disegnare e progettare una speranza per le nostre città e per l’intero Paese. Per affermare la giustizia sociale.


Quello che non riesco a descrivere in questi modesti auguri sono gli sguardi di passione, l’impegno, le storie che si intrecciano, le sensazioni e le emozioni che si vivono, la capacità e la voglia di ricostruire con attenzione e desiderio quartieri e intere città attraverso la partecipazione. I nostri sono venti anni di liberazione che da oggi proseguono con maggiore forza, un vento pronto a spazzare il grigiore che opprime i nostri territori per restituire a tutti la bellezza. Intensifichiamo la nostra battaglia, facendo soffiare un vento forte perché pretendiamo la verità per tutti coloro che cercano giustizia. In questi anni abbiamo imparato, come ci dice Daniel Pennac che “Laveritànon è qualcosa di dovuto. La verità è una conquista, sempre!”. E noi siamo pronti a conquistarla. Queste sfide possiamo vincerle solo insieme, spiegando le vele e prendendo il vento in poppa intraprendendo la strada che sconfigge l’immobilismo dell’Io e afferma la forza del Noi. Come il quei venti che accompagnano i palloncini fatti volare a Bologna con i nomi e i cognomi che resistono sempre che abbandonano il ricordo e si fanno memoria, come quei venti che liberano i beni confiscati e trasformano quei luoghi in comunità di tutti facendosi bene comune, come quei venti che portano via la povertà e la sopraffazione. Dal 1994 ad oggi sono venti anni in cui la nostra associazione ha ribaltato il senso delle parole, sono venti anni di indipendenza reale in cui la parola “potere” non è stata mai usata come sostantivo ma sempre declinato in verbo. Il poter fare memoria e impegno, poter fare partecipazione, la nostra parte.
Sono venti di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie! Per dirla sempre con Pennac “Se davvero volete sognare, svegliatevi…” allora noi siamo svegli. Buon compleanno Libera!

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