Pasquale Testa è innanzitutto un uomo d’impegno civile. Protagonista di tante battaglie per la legalità negli anni passati. Poi dedicatosi all’editoria con successo. Profondo conoscitore delle dinamiche di tante comunità di provincia napoletana, Ha deciso di indirizzare chiare e definite parole versi il primo cittadino di Pomigliano d’Arco nelle stesse ore in cui la Commissione d’Accesso che era a Pomigliano mandata dal Ministero degli Interni ha finito il suo lavoro e deciso di non sciogliere l’Amministrazione di Russo che è al Comune di Pomigliano d’Arco. Ma i rilievi ci sono, come ha scritto Pasquale Testa, e sono pesanti. E non danno nessun motivo per festeggiare né a Lello Russo né alla sua parte politica che invece hanno festeggiato temendo inq uesti mesi di essere mandati a casa. A scampato pericolo hanno persino scritto che Pomigliano ora è libera. Ecco il testo scritto sul suo profilo social da Pasquale Testa…
Caro sindaco, non c’è proprio nulla da festeggiare. La città di Pomigliano merita molto di più. Il mancato scioglimento, a pochi mesi dalle elezioni regionali, non è una vittoria di legalità, ma una scelta di opportunità politica. La politica ha deciso di non intervenire. Sarà la magistratura, nei suoi tempi e modi, a dire se esistano o meno responsabilità penali o collusioni. Ma i rilievi amministrativi gravi, le opacità negli affidamenti, le carenze nei controlli e nella gestione del patrimonio pubblico, sono fatti. E nessuna dichiarazione trionfalistica potrà cancellarli. Troppo comodo esultare oggi, come se il Comune ne uscisse immacolato. La relazione della Commissione d’accesso è lì, nero su bianco, a raccontare un’altra verità, più scomoda e meno celebrabile. “Troppe disfunzioni che potrebbero favorire condizionamento di matrice criminale” E troppo comodo anche da parte del Ministro Piantedosi, la cui credibilità è messa in discussione dalle inchieste sul caso Almasri, in cui è accusato di aver falsificato documenti ufficiali pur di giustificare un’espulsione illegittima. Da un uomo delle istituzioni sotto accusa, che oggi non scioglie ma impone direttive e controlli straordinari, ci si aspetterebbe più prudenza, non proclami autoassolutori. L’amministrazione comunale di Pomigliano non ha ricevuto un sigillo di legalità. Per il momento ha ricevuto un cartellino giallo. E resta sotto osservazione. Si ricordi che “la camorra esiste a Pomigliano, è una realtà, purtroppo”. Altro che vittoria.


Ecco il decreto del Ministero dell’Interno con i rilievi fatti…







