Se gli chiedi com’è nato questo “Manuale di Legislazione Antimafia” presentato appena pochi giorni fa all’Università di Napoli “Federico II” Catello Maresca apre uno scenario inedito rispetto a quelli più soliti di cui si è occupato “sul campo”. Eppure la lotta alle mafie passa anche e soprattutto per gli strumenti dei Codici e del Diritto per assicurare alla Giustizia, una volta arrestati, boss mafiosi o camorristi. Il suo “Manuale” è nato proprio così. “Dalla mia docenza all’Università Luigi Vanvitelli in “diritto e procedura della legislazione antimafia”, una materia di difficile configurazione. Ancora più complicato è stato per me individuare un percorso didattico per i ragazzi, a partire dalla ricerca di un testo di riferimento. Ho cercato un manuale di legislazione antimafia, sicuro di trovarlo, ma non esisteva. Mi piace pensare di aver mosso il primo passo per dare dignità scientifica alla materia della legislazione antimafia”. Il “Manuale di Legislazione” del pm Maresca, ben si è “prestato” ad una presentazione che è stata anche un’occasione per fare il punto su una materia assai delicata nel sistema giuridico degli Stati europei spesso alle prese con enormi difficoltà per debellare sodalizi affaristico mafiosi nell’era della comunicazione globale. In questo contesto infatti le mafie si sono strutture, rese complesse. Hanno assumono connotazioni diverse in Italia e, da qui, già da tempo, hanno trovato motivi e luoghi adatti per invadere l’Europa. Esse sono diventate ancor più potenti e pericolose. Un’evidenza che apparse tale a tutti coloro che hanno partecipato all’evento di presentazione del “Manuale” sul tema svoltosi attorno al tema “Nuove Mafie: strategie europee di eradicamento” che ha visto la partecipazione attiva del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II di Napoli che se ne è fatta promotrice. Non a caso c’erano il preside Sandro Staiano, il professore Alfonso Furgiuele, il professore Longobardo, la professoressa Falato, il magistrato Giuliano Caputo, il professore emerito Sergio Moccia e i rappresentanti dell’avvocatura napoletana.
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Ma c’erano anche le massime autorità cittadine della Guardia di Finanza e dei Carabinieri a contribuire con il loro apporto così importante nel corso di un dibattito che ha aperto spiragli su molte prospettive. Ad emergere è stato anche quel forte grido di allarme da molti dei presenti condiviso. Che, per esempio, “le mafie vanno combattute attraverso una precisa strategia che derivi da una analisi tecnica seria ed approfondita del fenomeno, delle norme esistenti e delle prospettive di intervento”.
Per il prof emerito Sergio Moccia non ci sono dubbi: “il Manuale di Catello Maresca è un opera meritoria perché rappresenta un tentativo di sistematizzare un guazzabuglio, una materia in perenne evoluzione; è però anche la denuncia di un caos normativo, che segue la logica del diritto penale del nemico”. E allora diventa anche una “provocazione” il “Manuale” di Catello Maresca. Intelligente, urgente, quanto mai attuale che prefigura, nella tanto agognata riforma del diritto penale uno spazio importante dedicato al tema. Così – chiarisce il professor Moccia – “una riforma del diritto penale richiederebbe la volontà di attuare quel sistema che emerge dalla costituzione, per raggiungere un assetto conforme allo stato sociale di diritto”. E un Manuale così fatto “serve ad orientarci, ai fini di una giurisprudenza che non sia oscillante, ma costante e prevedibile”.
Tutti gli interventi hanno voluto sottolineare quanto il nuovo Manuale di Catello Maresca abbia messo in luce la necessità di attrezzare strumenti legislativi sempre più adatti. Dacché non si può più lasciare la materia “antimafia” ad interventi occasionali ed emergenziali del Legislatore. In questo contesto il lavoro editoriale del pm Maresca, primo “Manuale di Legislazione Antimafia”, ha anche fatto emergere che in Italia nessuno ancora, né in ambito universitario né in quello forense, era mai stato spinto a pubblicare un Manuale su questo fronte giurisprudenziale, del quale, da subito ne è stata condivisa l’attualità e l’utilità. Il “Manuale” di Catello Maresca sarà, di sicuro, “l’inizio di un progetto di ricerca sulle strategie di eradicamento delle mafie che parta e veda il mondo accademico impegnato in prima linea”.
“La Legislazione Antimafia – è stato ancora sottolineato nel corso del convegno/presentazione – deve acquisire dignità di materia di studio universitario, un vero e proprio Diritto dell’antimafia, per poter essere capire ed approfondire tecnicamente la ricerca di nuove soluzione ai tanti problemi che agitano la discussione scientifica”. Un percorso necessario ancor di più oggi che la legislazione antimafia è chiamata a superare il vaglio della giustizia comunitaria”.
“Una visione conflittuale in cui il legislatore diventa un combattente in guerra – spiega – ; ma un legislatore che scende in campo per combattere non si comporta più nel rispetto dei principi costituzionali”. Furgiuele chiarisce con un esempio. “Parliamo dei mezzi di ricerca della prova: le intercettazioni, un tema scottante e di estrema attualità. Si può intercettare tutto; pur di contrastare il male assoluto, il nemico in guerra, tutto è consentito”.