L’Italia “Libera” ogni anno il 21 marzo i nomi delle vittime come un rosario di dolore e memoria

Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Dentro ci sono bambini, uomini, donne, giornalisti, magistrati, poliziotti e carabinieri e persone di tutte le altre forze dell’Ordine morti per mano mafiosa. In Campania la camorra ha ucciso centinaia di persone. Tra questi Don Peppe Diana, il 19 marzo del 1994. Ma anche molti altri dei quali non vogliamo ci si dimentichi. Il loro sacrificio deve essere anelito di vita e di resistenza civile. L’iniziativa del 21 marzo che vede coinvolte tutte le regioni d’Italia nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.


Dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere.

Da Roma 1996 a Milano 2023, 28 edizioni per ricordare e non mollare. Il 21 marzo è la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.

Dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere.

Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. La Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si è svolta a Torino nel 2006, unica data piemontese di queste prime 28 edizioni.

In occasione di questa Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie il team Public Affairs di Ipsos ha indagato il grado di conoscenza in Italia e le opinioni riguardo alle giovani generazioni e le iniziative promosse a scuola. Il sondaggio Ipsos rivela una scarsa conoscenza, in quanto soltanto un quarto degli intervistati afferma di conoscere la Giornata (prevalentemente tra coloro che appartengono alla GenZ e residenti al Sud e Isole) e la maggioranza -quasi 7 intervistati su 10- dichiara di non esserne a conoscenza. Attualmente, il numero di vittime innocenti per mafie ammonta a 1.069. Tra l’opinione pubblica tuttavia, più del 40% afferma di non avere un’idea precisa del numero delle vittime innocenti; solo un terzo del campione ha indicato “tra le 1000 e le 1200 vittime” e nuovamente appare essere la Generazione Z la più informata (46%).

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Nonostante la scarsa conoscenza della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, per la maggioranza (74%) è opportuno valorizzare di più il sacrificio e il significato della scomparsa delle vittime innocenti di mafie, invece di parlare soprattutto dei personaggi più noti uccisi dalla mafia, come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. In particolare, sembrano esserne maggiormente convinti gli appartenenti alla generazione dei Baby Boomers e i pensionati, che risultavano essere i meno informati riguardo alla Giornata. 

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Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie: giovani e iniziative nelle scuole

Alcuni ritengono che le giovani generazioni oggi non siano più disposte ad accettare le ingerenze della mafia nella loro vita, a pagare il pizzo, a convivere con la “cultura” e gli atteggiamenti mafiosi. Altri, invece, sostengono che tra i giovani stiano tornando ad affermarsi atteggiamenti e mentalità criminali di tipo mafioso e che le mafie siano, a volte, addirittura “idealizzate” e ammirate. Sulla presente questione, quattro italiani su dieci sostengono che le giovani generazioni non siano più disposte ad accettare la mentalità mafiosa; il restante degli intervistati si divide a metà tra chi sostiene che la mentalità mafiosa stia tornando di moda tra i giovani e chi non ha un’idea precisa al riguardo.

Da sempre l’associazione Libera è impegnata nelle scuole e nelle Università, lavorando con i più giovani. La proposta educativa di quest’anno è articolata in cinque aree tematiche e incentrata sull’importanza “del fare memoria”, dal quale sviluppare un percorso di approfondimento e impegno a scuola e nel territorio. Queste iniziative sembrano essere molto gradite dagli intervistati; di fatto quasi otto persone su dieci ritengono importante e utile che a scuola oggi si parli delle vittime delle mafie, idea condivisa specialmente tra i Boomers e i pensionati. Solo il 5% del campione ritiene inutile parlarne ancora oggi nelle scuole.

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