Pasquale Leone, storia del “ragazzo” che ora guida Libera di Napoli e provincia

Agli inizi del 2023 Libera, l’Associazione fondata da Luigi Ciotti, ha scelto come referente provinciale per Napoli e provincia Pasquale Leone. Il “ragazzo”, oggi 33enne, di Ponticelli ha avuto tra i suoi maestri proprio Antonio D’Amore da cui ha ricevuto il testimone. Dovrà guidare i presidi che sono tra Napoli e provincia e convincere anche gli scettici che Libera non vuole monopoli di legalità né speculare sui temi dell’anticamorra o dell’antimafia. Ma solo infinite aggregazione per contribuire a costruire quella comunità civile che sa essere lievito e seme di speranza. Così la prima tappa del mio “Viaggio nel mondo di Libera Campania” ho voluto cominciasse proprio a Ponticelli, lì dove Pasquale Leone vive a tempo pieno il suo impegno tra gli scaut e la missione di Libera.


di francesco de rosa


Nei luoghi del Centro Ciro Colonna il disordine ha anche mille segni di speranza. Sembra un cantiere aperto da sempre e mai, volutamente, chiuso. Una scuola dismessa e ricuperata in molte sue parti davanti ai palazzoni d’edilizia popolare di cui si compone Ponticelli, periferia dell’area est di Napoli. Qui ci sono “maestri di strada“, giovani volontari, musicisti, docenti arruolati dalla socialità dell’impegno civile e tante altre persone e forme di solidarietà associativa. E poi ci sono loro, gli associati di Libera, che portano i temi di Luigi Ciotti tra la memoria, la legalità e la giustizia. Qui c’è una “rete” che unisce tutte le associazioni locali che operano in questa stessa struttura. Sullo sfondo di bandi pubblici regionali ed europei a cui ciascuna sigla partecipa con progetti ambiziosi da cui nasce supporto, ci sono le trame di vita propria che ciascuno dei ragazzi mette in gioco, i fidanzamenti che diventano matrimoni, gli appuntamenti annuali e nazionali che Libera mette in piedi in ogni posto d’Italia, le riunioni di presidio e le tante altre iniziative rivolte a giovani e disagiati, famiglie, scuole e comunità civili.

In questi luoghi Pasquale Leone, classe 1990, ci è nato. A nove anni è diventato lupetto con i valori dello scautismo. Qui è diventato uomo e anche formatore che si ispira ai suoi diversi maestri di vita e d’impegno civile che ha incontrato lungo il percorso. Tra questi Antonio D’Amore soprattutto da cui ha preso in consegna il ruolo che ha ora: coordinatore di Libera Napoli. Come a dire che i giovani sono sempre centrali nel percorso di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e lo conferma anche l’elezione di Pasquale Leone, che in Libera milita da oltre un decennio. Quando è stato scelto come referente provinciale non ha lesinato commenti. «Continueremo sul solco segnato da Antonio D’Amore nelle periferie urbane e umane, con gli ultimi. Cercheremo linguaggi nuovi per allargare la rete nel contrasto alle mafie. Le camorre, seppur spesso fluide, non sono più organizzate come prima tanto da riuscire a presidiare i territori». E poi: «In questo nuovo incarico spero di non perdere mai la direzione, di portare con me il patrimonio relazionale e di impegno che mi ha formato e a cui ho contribuito per le strade del mio quartiere. Spero che possiamo, come comunità di comunità territoriali, continuare a presidiare le piazze, le scuole delle nostre città, i vicoli di Napoli. E di farlo di più e meglio».

Cinque mesi dopo, ho voluto iniziare il mio “Viaggio nel mondo di Libera Campania” proprio da qui. Un luogo che ho conosciuto da tempo durante le riunioni del Coordinamento provinciale. Un “ingresso graduale” come accade in tutti i gruppi costituiti. Osservi cose (belle o brutte che siano) che dall’interno, per chi ci sta da anni, nessuno più osserva. Anche l’intervista video a Pasquale Leone mi servirà a capire, partendo da qui, se Libera in Campania è davvero e potrà esserlo sempre di più quel movimento che può riattivare il senso di un entusiasmo che è andato perduto tra tanti giovani che, anche in Campania, non credono più a nulla. Soprattutto a coloro che fanno delle belle bandiere con i temi “sensibili” (la legalità, la giustizia, la democrazia, la cura dei poveri, dei bisognosi e degli emarginati per esempio) una propria identità come fosse un brand. Come fanno – mi dicono tanti di quei disincantati – molti preti con la religione pensando maldestramente di stare più vicini a Dio perché “vocati” ad esserlo. Se alla fine del viaggio avrò capito che Libera, alla quale ho deciso anch’io di dare parte del mio poco tempo libero, è una nicchia autoreferenziale o un movimento autentico che può fare la differenza anche in Campania avrò fatto bingo. Da quando ho appreso a coltivare il dubbio negli anni di maestra Filosofia, dubito anche di me stesso. Non me ne voglia, quindi, Libera. Ho dubitato persino di amici d’alto clero a cui ho confidato con gioia ogni cosa e condiviso comunque con loro amicizie sincere che durano da anni senza alcuna subordinazione.

Intanto, dopo aver avuto davanti, per intervistarli, camorristi, capoclan, reietti, capi massoni, poveri dimenticati e disagiati ma anche alti prelati, diplomatici e politici di rango, ideologi, imprenditori, filosofi ed estremisti, qui ho davanti Pasquale Leone e, lungo il viaggio che verrà, avrò davanti tanti altri referenti di Presidi, docenti associati, ragazzi di grandi utopie nonché preti impegnati sotto quella stessa bandiera di Libera Campania che fa andare esattamente nella stessa direzione. Pasquale Leone ha 33 anni ed un carattere poco incline ad outfit diplomatici. Un percorso di molte militanze associative e tanto tempo dedicato, il suo, per trasformare la sue terra in un posto migliore. Le sue smorfie del viso durante l’intervista tradiscono reazioni belle e brutte, dinieghi, disappunti o anche consensi che si fanno sorrisi. Il suo mezzo di comunicazione preferito è la presenza fisica e la partecipazione attiva più che la scrittura o la retorica di rito. Così mi racconta dei suoi compagni di viaggio che non ci sono più ma che pure, quando sono stati in vita, hanno dato bagliori alla storia sua e a quella di Libera ch’era ed è a Ponticelli. Cordiale, sorridente, un “ragazzo” sempre pronto a dare disponibilità. Pronto persino ad andare a nozze che sono state già fissate con una “collega” di Libera che, ostinata come lui, porta avanti gli stessi valori. Si sposeranno a settembre ma nulla cambierà della modalità e del tempo che entrambi dedicano a Libera. Intanto che accada, condivido con voi l’intervista video che qui segue che ho potuto realizzare grazie al grande supporto dato da Noemi De Rosa che del giornalismo d’inchiesta muove passi c’era una fanciulla. Ora però, meglio di ogni mia parola saranno le le immagini e l’intervista a dire il resto.

Qualche foto dal percorso di vita di Pasquale Leone

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