A Pagani c’è chi reagisce alla rassegnazione. Storie di due associazioni e di una stessa sede

In giro si incontrano belle persone. E ciò che sembrava smarrito, abbandonato a se stesso, luogo del crimine e dello spaccio, della crisi economica che ha distrutto i centri storici delle tantissime comunità che sono in ogni parte d’Italia può essere ricuperato. Magari con quell’impegno civile che ha non ha colore politico se non la fede in Dio, il valore dell’accoglienza e della diversità. Due associazioni, Pane e Libri per Tutti e il Cammino di Sant’Alfonso, hanno deciso, nel cuore storico di Pagani, città frontiera tra il napoletano ed il salernitano, di accettare assieme la stessa sfida. Hanno scelto una strada storica della città, via Matteotti, non a caso. E quel civico 18 che è stata per anni una macelleria è diventata la loro sede. Di fronte, accanto, lungo tutto il corso, stretto e suggestivo, sono rimaste le insegne storiche delle botteghe degli artigiani ora quasi tutte chiuse. Quel civico, in quella strada, dal 21 ottobre di quest’anno, giorno della inaugurazione della sede, vive di nuovo. D’impegno civile, di persone che portano libri ed altre che quei libri li leggono, li tengono a casa lo spazio di un mese, li riportano in sede convinti di aver fatto una cosa buona. Qui c’è una biblioteca, un luogo dove stare, un’occasione d’inclusione e confronto, un’avamposto che diventa anche presidio di legalità, sentinella dentro lungo una strada che può e deve essere ricuperata. Qui c’è l’entusiasmo di persone diverse, paganesi doc ed altri aggregati, che hanno in mente di riscattare una città che ha vissuto e vive disagi e commistioni di illegalità. Qui il sindaco Marcello Torre venne assassinato l’11 dicembre dell’80, appena due settimane dopo il terremoto che il 23 novembre di quell’anno sconvolse la Basilicata e la Campania. Qui la politica vive d’ombre ed incertezze, di sogni e visioni, ritardi e riscatti mai conquistati davvero. Intanto la città è viva e vuole dimostrarlo a se stessa e agli altri. Una trama che dal 21 ottobre scorso passa anche per via Matteotti 18 nella sede delle due Associazioni che hanno legali, sintonie ma anche “mission” proprie che vanno portate avanti. Così è stato sin dal momento della inaugurazione della quale vi proponiamo qui qualche foto.

Sicché la camorra, ciò che ne resta ed è diventata e la sua manovalanza a Pagani si combatte anche così. Con la forza della solidarietà e dell’attenzione, del pane e dei libri (pane e libri per tutti) e dell’impegno di persone diverse, con percorsi differenti, arrivati sino a qui per sentirsi, assieme, parte di quel tempo nuovo che la città vuole vivere e diffondere. Così non si tralasciano né i temi né le frontiere nuove dell’impegno anticamorra (quello fuori dalle lobby dell’anticamorra che cerca i primati) come più di recente è accaduto. Appena sabato 9 novembre, le due Associazioni hanno dato appuntamento ai loro soci e ai tanti paganesi che volevano ritrovarsi assieme (nonostante la pioggia battente) per la presentazione di un libro che, già nel titolo, recita una delle più impegnative azioni sociali. Per un cristiano è la sesta opera di misericordia corporale. Per un laico impegnato nel sociale è un punto cruciale per ricuperare alla legalità tanta umanità che vive, in attesa di giudizio definitivo o già condannata e con giusta ragione, la privazione della propria libertà.

“Visitammo i carcerati” è quello che la sociologa/giornalista Anna Ansalone, che non a caso è un’assistente sociale, assieme alla psicologa Rosaria Varrella hanno fatto nei mesi passati. Un volontariato che ha per loro un lungo corso e che ora è raccontato in un libro, (che potrete acquistare anche qui) edito dalle edizioni neomediaitalia, dove il mondo carcerario e l’anelito di vita che ha pervaso le due autrici si fa strada, conoscenza, orizzonte, piano di lavoro sociale e d’impegno culturale e civile. Con questo spirito, davanti ad un pubblico attento e qualificato, si è parlato di un libro, il loro, che ha sta ricevendo molti consensi e meriti e che andrebbe divulgato il più possibile soprattutto in ambienti dove la formazione delle nuove generazioni si fa progetto, percorso, cardine formativo. Il tema ed i contenuti del libro sono stati al centro della serata con l’intervento delle due autrici, assieme ai presidenti delle due associazioni Lello De Prisco (per Pane e Libri per tutti) e Anna Maresca (per il Cammino di Sant’Alfonso), assieme a Mena Pappalardo che ha condotto con professionalità e stile, al nostro direttore Francesco de Rosa e a Giuseppe Asile, capo del coordinamento delle guardie carcerarie presso il carcere di Poggioreale. Spunti, curiosità, aneddoti. Una serata che ha confermato in pieno il ruolo, ricco d’entusiasmo, che hanno iniziato a svolgere le due associazioni di Pagani. Un plauso ma soprattutto un grande incoraggiamento per l’opera importante che i ragazzi delle due associazioni di via Matteotti 18 hanno deciso di intraprendere lontano dalla retorica, dalla comodità di insegne d’associazioni blasonate e dalla presunzione di essere o sentirsi dei privilegiati.

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